
Sai quando vorresti che il mondo ti ascoltasse, anche solo per pochi secondi?
Quando vorresti che tutti si fermassero, ma non per distogliere la loro attenzione dai loro impegni, ma solo che la focalizzassero intensamente per pochi veri e puri istanti su ciò che per te è importante. Quando senti di avere un messaggio importante per loro.
A quel punto accetteresti anche che si voltassero di spalle, secondo la loro volontà, ma almeno che avessero il rispetto di aver ben ascoltato le tue parole. Le parole.
I primi contatti con il mondo comprensibile dei propri pensieri e, allo stesso tempo, tutto ciò che può allontanarci gli uni dagli altri. Le parole.
Non c’è modo di vedere se non attraverso le nostre parole. Sono i nostri occhi e i nostri occhiali antiriflesso.
Loro sì che sono coerenti oppure no con le nostre azioni.
E se hai un messaggio importante per qualcuno, non sprecare nel vuoto della folla parole altrettanto vuote, che fanno solo rumore. Urla se devi, ma fatti ascoltare!
Non mistificare la tua vera essenza, sii parte di quella voce che può cambiare il mondo!
Quelle parole dette sottovoce, parte delle vere rivoluzioni che non creano il caos, ma vivono di esso cercando di comprenderlo e migliorarlo contemporaneamente.
La voce di un bambino diventato adulto, che ricorda a memoria istanti proiettati nel futuro, legati ad una memoria sensoriale, nelle viscere del corpo e delle cellule. Si, anche le parole hanno una loro memoria e una loro storia.
Le parole sono gli atomi delle cose, le parole sono i battiti cardiaci congeniti del nostro essere uomini.
Nel DNA umano le parole sono mutazioni genetiche associate al cambiamento.
E’ di esso che vive la nostra anima effimera.
Ma questo pensiero è meraviglioso e lo condivido in pieno