SCOPERTA
Vorrei
giocare con un gabbiano
dal ponte di una nave.
Rincorrerlo con lo sguardo
seguirlo nel mio essere
immobile
nel suo cielo senza strade.
Ascoltarlo e farmi ascoltare,
per sentirmi meno sola.
Non andare via,
Torna, ritorna da me. Ti prego.
Rieccoti!!
Grazie.
Vorrei
essere un veliero
navigante nel mare
senza rotta
ma sapendo dove vorrei essere.
A vele spiegate
o col mare calmo.
Per non perdere l’unica occasione
con vento favorevole
vivere con i miei occhi
la vera libertà,
quella sognata o pensata
Così tante, tante e tante volte.
Forse troppe.
Non vedo la terra ferma, forse
non voglio.
E poi la ricerco con ardore.
Sapere
che nessun amore umano
possa lasciarmi lontana
dalla terra,
se vissuto dentro di me.
Non vedo altro che me,
cielo e mare in armonia,
mi rispecchiano
come note all’unisono.
Loro mi osservano,
riposo e rifugio
in tanti affanni della
Vita. Lei stessa
con voce soave
ma fortemente mi dice
di non cercare più la pace,
ma l’amore. Quello unico.
In ogni porto sempre Lui,
uguale e sempre diverso,
seppure un unico nome.
In ogni momento Lui
é sempre presente,
anche nel mio cuore.
Eppure
una solitudine
che sà di salsedine,
come quella di un delfino.
Salta felice fuori
dall’acqua a sprazzi,
ne assapora l’ossigeno,
gli manca il suo, quello marino.
Ondeggio sulla mia sofferenza.
Piango, occhi chiusi e silenzio.
Trovo l’ amicizia in onde passanti.
Scopro cos’è la felicità,
la mia felicità.
Scegliendo la mia direzione
verso di Lui.