Cieli foschi, lividi
come corpi straziati,
in anguste pieghe di
plumbei grovigli di massacri.
Orgoglio di potenza
ignominia di umano bagliore.
L’oppressione ha scagliato
dardi di mefitici intenti,
mani e bocche esultare,
dissacrate,
nel lembo di un dolore
incessante:
Sant’Anna di Stazzema, Marzabotto
e ancora le Fosse Ardeatine…
aborti di memorie
ravvivate dal fuoco e dal sangue
della resistenza.
Urlo feroce di
vita nel suo tremulo germoglio.
L’ombra del calpestio
cancellata da stracci animici,
vorticare nel vento,
riparatore di libertà,
svolazzante tra braccia di querce
non più piegate.
Monica Fornelli