Gesù è realmente esistito? Come detto in un precedente articolo sappiamo molto meno di quanto pensiamo di sapere della Storia Antica, però c’è da fare una considerazione: Quando mai nella Storia si è parlato così tanto di un povero, mal vestito, che camminava con calzari consumati predicando povertà e facendo, qui dal punto di vista teologico, miracoli? Mai! Eppure di predicatori simili a Gesù ce ne erano tantissimi, ma nessuno si ricorda di loro, nessuno sa il loro nome, questo fa pensare che se abbiamo fonti su Gesù siano veritiere e che quindi sia realmente esistito. Un movimento religioso mondiale, tutt’ora il più nettamente numeroso se si sommano tutte le Confessioni, non può essere nato da una leggenda a mio parere e anche per quello degli storici.
Inoltre Testimonianze di Gesù le abbiamo da Giuseppe Flavio, Testimonium Flavianum Libro 18, dove lo storico ebreo romanizzato descrive il Cristo e la sua vita, anche se va detto molte saranno probabilmente aggiunte cristiane postere, difficilmente un ebreo, con cittadinanza romana, avrebbe esaltato miracoli e dichiarato Gesù il Messia, però della sua vita ne parla. Giusto dire che nel 1971 è stato ritrovato un Codice Siriaco dove appunto la testimonianza di Giuseppe Flavio su Gesù è molto più sintetica, come volevasi dimostrare sono state fatte aggiunte postere a scopo teologico.
Altra fonte è lo storico Publio Cornelio Tacito, che racconta come dopo l’incendio di Roma sotto l’Impero di Nerone, lo stesso imperatore avrebbe accusato i Cristiani di aver creato scompiglio e bruciato la città. Ciò ci fa dedurre che se c’è un movimento tanto forte, un fondatore deve essere esistito, non può essere un mito, non parliamo di Dei attenzione, ma di un uomo, almeno dal punto divista storico, un uomo che ha dato il via al più grande movimento religioso di sempre.
Anche Plinio il Giovane, Governatore della Bitinia, scriverà all’Imperatore Traiano per sapere come comportarsi con i Cristiani. Difatti non abbiamo fonti che ci dicano con certezza che ci fosse un vero e proprio editto imperiale, una legge ecc. che condannasse i Cristiani. Erano sì perseguitati ma solo perché ritenuti potenzialmente pericolosi, tanto che le denunce anonime verso di loro non venivano prese in considerazione, inoltre se si veniva accusati di esserlo bastava negarlo, fare un pubblico sacrificio agli Dei e la persona era scagionata. Traiano difatti rispose a Plinio, dicendo che non voleva “una caccia alla streghe”, scusate il termine anacronistico, ovvero: “Teniamoli d’occhio, schediamoli” ma non voglio una persecuzione vera e propria”.
Cosa c’è da dire però, che le più grandi testimonianze sul Messia ci vengono da fonti non storiche ma teologiche, ovvero i Vangeli canonici scritti dal 65 al 90 circa, rispettivamente da Marco, Matteo, Luca e Giovanni; e dagli apocrifi, ritenuti tali perché davano una descrizione troppo agnostica di Gesù o addirittura monastica, come il caso del Vangelo di Tommaso, dove si descrive appunto un Gesù che vive la sua vita quasi come un monaco, non si menziona né morte né resurrezione. In alcuni Vangeli apocrifi però si parla di piccoli miracoli, ad esempio Gesù avrebbe fatto uccellini di terracotta dandogli vita e facendoli volare, in questo caso si è visto un Messia troppo “Stregone” e si è preferito escludere tali Vangeli.C’è da dire però che molte fonti teologiche e storiche tutt’ora valide, vengono appunto dai vangeli apocrifi, per fare un esempio: Che la madre e il padre di Maria si chiamassero Gioacchino e Anna lo sappiamo grazie a questi.
Ma per capire Gesù dobbiamo capire la stratificazione sociale di Israele in quel periodo.Vi erano:
I Sadducei: Gli aristocratici religiosi, facevano parte del Sinedrio e da loro veniva scelto il Sommo Sacerdote
I Farisei: Appartenenti al popolo, non aristocratici, ma i più osservanti della legge, anche loro facevano parte del Sinedrio, ma un Fariseo non poteva divenire Sommo Sacerdote. Credevano nella Resurrezione.
Gli Scribi: Nei primi tempi della loro affermazione come soggetto culturale, avevano innanzitutto il compito di custodire la Legge di Dio racchiusa nelle Scritture e, a partire dall’esilio, ebbero anche l’incarico di leggerla, tradurla e interpretarla per il popolo, in quanto “uomini del libro”.
Gli Zeloti: Erano inizialmente Farisei, o almeno in larghissima parte, ma dopo l’invasione romana, furono una vera e propria milizia di guerriglia, combattevano militarmente gli invasori. Avevano una sorta di “forza speciale”, i Sicarii, dal latino Sicuarius, parola che a sua volta prende il nome da Sica, un pugnale ricurvo che appunto gli Zeloti usavano per tendere agguati ai Romani. Furono sconfitti definitivamente nella prima Guerra Giudaico-Romana, arroccatisi sul massiccio di Masada, pur di non cadere vittime dei romani, attuarono un suicidio di massa, era l’anno 73
Gli Erodiani: Impero fondato da Erode il Grande, giudaizzati, Avevano il Ius gladii, ovvero il diritto di avere un esercito armato. Privilegio che poteva essere dato solo dall’Imperatore o dal Legato Romano della zona.
Ecco in questo contesto si “muoveva” Gesù di Nazareth.
Perché Cristo doveva essere perseguitato e ucciso? Perché le caste sacerdotali ce l’avevano con lui? Molto più facile di quello che sembra la risposta. La sua missione era quella, scardinare un credo, quello ebraico, che era divenuto solo manieristico e limitato ai sacrifici e ai pagamenti delle “decime”, senza più una vera e propria vita spirituale. Quindi Gesù voleva essere perseguitato, teologicamente viene sulla terra sapendo che sarà giudicato, condannato, torturato e messo a morte, non aveva nessun interesse ad una pace con chi doveva “cancellare” per riportare la vera parola di Dio, secondo i Cristiani ovviamente. Si deduce il suo volere da questo passo del vangelo di Matteo 10: 35-36 : Sono venuto infatti a separare il figlio dal padre, la figlia dalla madre, la nuora dalla suocera: e i nemici dell’uomo saranno quelli della sua casa.
Gesù doveva e voleva andare a Gerusalemme, e lo fa, nella Bibbia si narra che è accolto in maniera trionfale, cosa molto dubbia, i suoi seguaci saranno per secoli estremamente limitati, molto difficile avesse un gran seguito in un luogo dove vigeva una religione millenaria radicata che diceva espressamente di voler rivoluzionare. Ma facciamo finta che sia vero, qui c’è un punto di svolta: Gesù entra nel Tempio, vede i mercanti e i cambiavalute all’interno di esso e distruggi tutto, come se fosse impazzito: “Questa è la Casa del Signore e voi ne avete fatto un covo di ladri”. Bisogna vedere adesso la cosa dal punto di vista ebraico, ovvero i mercanti erano lì per vendere animali da sacrificare al Tempio, i cambiavalute erano necessari per un motivo, nelle monete romane c’erano icone degli imperatori, e nel Tempio era vietato entrare con qualsiasi icona, persino quelle delle monete. Non c’era nulla di così profano in quella situazione. Quindi anche dal punto di vista teologico questo punto chiave è molto criptico, il messaggio potrebbe essere: Misericordia io voglio, non sacrifici”, resta il fatto che Gesù non dice questo!
Gli ebrei sono preoccupati, questo, per loro, sedicente Messia sta diventando ingombrante, anche perché essi avevano un accordo con i Romani, ovvero di lasciare loro libertà di culto in cambio di pace sociale, avevano già molto da fare con gli Zeloti, un’altra fazione, seppur con una novità incredibile, ovvero la non violenza, sarebbe stata comunque ardua da affrontare. Lo vogliono portare davanti al Sinedrio ( סַנְהֶדְרִין, sanhedrîn), che significa “Consiglio” o “Assemblea” lo vogliono giudicare secondo la legge di Mosè, va trovato quindi. Una cosa è certa, Gesù era noto a tutti, perché mai Giuda avrebbe dovuto indicare chi fosse baciandolo? Le guardie del tempio sapevano benissimo chi fosse. Qui c’è da specificare una cosa importante, al cristianesimo serviva una rottura col giudaismo, il messaggio del Messia non era stato recepito, l’ebraismo non sarà riformato, si deve fare una nuova religione. Come rompere con un credo in maniera migliore dopo che si è stati traditi da esso? Così sarà! Giuda per 30 denari, stimati dagli storico come circa 30 €, lo tradisce con un bacio. Molti vedono questo episodio come totalmente inventato, secondo altri, e ame piace pensare ciò, fu una cosa voluta e Giuda, che amava Gesù, si sacrificò per la causa. Tra l’altro il nome del traditore è particolare. Dopo la morte di Salomone, e fino all’invasione di Hammurabi imperatore di Babilonia, il Regno di Israele fu diviso in due, uno omonimo al nord, il Regno di Giuda al sud, con capitale Gerusalemme. Quindi il nome di colui che tradisce assume una valenza importantissima nell’ottica di un atto premeditato, anche se si trattasse di una storia completamente inventata.
Il giovedì del nostro calendario, dopo il bacio di Giuda, le guardie del Tempio portano Gesù davanti al Sinedrio, l’udienza è lunga, ma quello che vogliono sentir dire è una cosa sola: “Sei tu il Messia? Il Figlio dell’Eterno?” Gesù risponde: “Si, lo sono!” Il Sommo Sacerdote Caifa si strappa le vesti, per la tradizione ebraica tale gesto significa sdegno, umiliazione, il Sinedrio vuole il Cristo morto, ma non ne ha l’autorità, solo i romani possono. Il Legato del luogo, il Prefetto è Ponzio Pilato, inizialmente non vede in lui un pericolo, vero si autoproclama Re dei Giudei, poteva essere giudicato per Sedizione, ma una persona che dice di venire dal cielo, che predica pace e di porgere addirittura l’altra guancia, senza un esercito, che pericolo può essere? Per il Prefetto è un folle, ma non un pericolo. Ma il Sinedrio insiste mettendo in difficoltà Pilato, se non mette a morte una persona che si dichiara re vuol dire che accetta altri sovrani oltre al Cesare Augusto di Roma. Ponzio Pilato compirebbe un ultima mossa: ovvero non volendo giustiziare Gesù cercò di approfittare della tradizione della Pasqua ebraica, liberare un carcerato, di solito un ladro, addirittura si narra che Pilato avrebbe deciso di fare scegliere al popolo tra il Cristo e Barabba, uno Zelota, che quindi probabilmente quindi aveva ucciso dei romani, la gente sceglie di liberare Barabba. Gesù è condannato alla crocifissione.
Ora facciamo chiarezza su questo evento, sono ancora lontani in quel periodo i tempi dove il popolo aveva diritto di scegliere qualcosa, oltretutto parliamo di un episodio in cui a fare la scelta sarebbe stato un popolo sottomesso dal più potente impero del mondo. Cosa importante, Barabba non è un nome, ma “un gioco di parole”, ovvero Bar – Abba: Bar significa figlio in aramaico, Abbà significa padre. Quindi è una bellissima invenzione evangelica: “Chi volete libero il figlio di Dio, Il Salvatore, chi porge l’altra guancia, chi ama il nemico oppure il figlio di Dio che sceglie la lotta armata, che uccide e che risolve i problemi con la violenza? Altra forte rottura con il giudaismo, ovvero il popolo ha scelto la via della violenza per liberarsi dagli invasori. Inoltre la missione di Cristo non era sconfiggere i romani, bensì evangelizzare il mondo con ciò che Dio, lui quindi, voleva realmente per l’uomo.
La scritta sulla croce? Parliamone! I Romani, che crocifiggevano solo schiavi e stranieri e per reati gravi, mettevano il Titulus ovvero un cartello nella parte alta Stipites, la parte verticale della croce già piantata nel terreno, con la motivazione della condanna. Sicuramente su quello di Gesù c’era scritto: Crocifisso in quanto si dichiara Re dei Giudei” o qualcosa di simile, la scritta Iesus Rex Iudeorum, solo in Giovanni c’è l’aggiunta Nazareno e l’acronimo diventa INRI, avrebbe dato lode al Messia, se fosse stato scritto solo Re dei Giudei, senza specificare che si era autoproclamato tale, sarebbe stato sì crocifisso, ma immolato come un Re! Poi in un luogo dove si parlava solamente greco si sarebbero poste scritte in latino? Molto difficile!
La croce significato di morte atroce, di una delle torture più grandi della storia dell’umanità, seppur con il tempo cambia significato, diventa il simbolo della religione monoteista con più seguaci al mondo. Bisognerà aspettare il 312 con l’Imperatore Costantino perché il gran passo si compia, non solo per la famosa visione, avrebbe visto una croce in cielo con scritto: “In hoc signo vinces”, ovvero “Con questo simbolo vincerai” alla vigilia della Battaglia di Ponte Milvio, da dire che la frase era in greco anche se è molto più famosa la versione latinizzata, ma soprattutto perché Costantino abolì la crocifissione dalle pene capitali dell’Impero Romano.
Penso di aver detto le cose principali, spero che l’articolo vi piaccia e vi consiglio un libro che in meno di 500 pagine da un ottimo sunto del Cristianesimo dalla nascita a Costantino: Il cristianesimo antico. Da Gesù a Costantino, di Paul Mattei (Essendo francese si pronuncia Matteì)
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Molto interessante!