1 – “La Favorita del re”. Di cosa si tratta, quando lo hai pubblicato e dove possiamo trovarlo?
Il romanzo di ambientazione storica è uscito ad agosto 2022 con Argento Vivo Edizioni. È disponibile su Amazon, alla pagina dell’editore argentovivoedizoni.it , in libreria e negli altri store on line.
2 – Da dove nasce l’idea di scrivere un libro?
Nel mio caso è nato dall’idea di scrivere di una delle tante “favorite del Re”. L’idea portante era usare una voce autoriale “fuori dai canoni” della prosa contemporanea: utilizzare un italiano antico e desueto e con l’escamotage del romanzo epistolare farlo rivivere nella giusta epoca. Questo utilizzo consapevole di una terminologia appunto coeva ha strappato consensi e recensioni positive di decine di bloggers: invito a leggerle nel web e tra i feedback della mia pagina su Amazon. Ringrazio i lettori per l’entusiasmo perché come partenza e come primo romanzo era davvero una incognita.
3 – Puoi spiegarci il titolo?
La “favorita” del Re è la protagonista Astremisia, una nobile di origine italiana. La storia inizia con una prima lettera della marchesa Camilla ex-cortigiana alla corte francese che le svelerà di un capriccio regale: il Re di Francia che ha sentito parlare della sua avvenente freschezza la vuole immantinente a corte. Seguirà una serie di vicissitudine e una piacevole parodia di personaggi che ruotano attorno al Re e alla protagonista e ciascuno sembra fuoriuscire dal “nerofumo” (inchiostro) del proprio calamaio.
4 – Chi è Loretta?
Sono italiana e fiera di essere nata in una terra ricca di storia e di grandi artisti e poeti.
5 – Che lavoro fai?
Lavoro in uno studio di consulenti e commercialisti.
6 – Parlami della tua passione più grande. Non importa sapere di cosa si tratti (magari non lo vuoi dire e non è la scrittura), mi interessa sapere cosa ne ricavi. Cosa provi quando la pratichi e quando non ti è possibile farlo?
La mia passione è la scrittura: imparare, scrivere e studiare… imparare, scrivere e correggermi per migliorare.
7 – Cosa farai da grande?
A cinque anni sognavo di fare la veterinaria ma l’ho lasciato nel multiverso alla mia vita parallela.
8 – Cosa ti fa paura?
Il contrario di empatia: colui che è indifferente e privo di emozioni.
9 – Libero arbitrio o destino?
Nasciamo liberi mentre il destino lo crea la mente ingannatrice.
10 – Hai pubblicato con Argento Vivo Edizioni, vuoi condividere l’esperienza?
Un’esperienza assolutamente fantastica, sono stata seguita in tutte le fasi che hanno portato alla pubblicazione del mio primo romanzo.
È una casa editrice non a pagamento e collabora con un’associazione culturale che organizza corsi di scrittura e stage di formazione: come esordio non potevo chiedere di meglio.
11 – Stai lavorando ad altro, al momento?
Sì, uno storico ispirato a un saggio e ambientato nelle meravigliosi valli tridentine e i suoi castelli.
Di recente ho scritto “Gli occhi della Sibilla” un racconto in uscita il 4 maggio nell’antologia “Marche d’Autore – i Misteri” vol.5 che raccoglie 100 racconti delle migliori penne marchigiane.
12 – Scrivi di notte o di giorno?
Al mattino, un paio di ore prima che la giornata lavorativa inizi.
13 – Immaginati arrivata al successo grazie a una pubblicazione. Di cosa vorresti trattasse questa tua opera?
Non mi importa del successo ma vorrei che il progetto che sto portando avanti con una bravissima ricercatrice, una carissima amica di Trento, aprisse la strada a una ricerca in merito per confutare le sue teorie con le fonti, fra i medievalisti e i critici di storia.
14 – Cosa intendi con “scrittura immersiva”?
È una tecnica narratologica che mira a portare il lettore dentro alla storia a immedesimarsi letteralmente con essa. Ho iniziato a studiarla nel 2021 quando scoprii il corso di scrittura immersiva del Duca di Baionette. È stato il primo in Italia a coniare il termine, una sorta di Show don’t tell all’italiana; una tecnica narratologia dove il narratore viene estromesso a vantaggio del personaggio che nel “qui e ora” e, scena dopo scena, porta avanti la storia attraverso un punto di vista strettamente focalizzato.
15 – Ti senti più un’autrice o una paziente in terapia, a causa di queste domande?
Nulla da eccepire Vostro Onore: autrice!
16 – Un consiglio per chi volesse pubblicare il primo romanzo?
Non bruciare le tappe e fare come le tartarughine: un passo dopo l’altro… che si arriva al traguardo.
17 – Si percepisce che ti piace il medioevo. Ti va di spiegarci da dove nasce questa passione?
Nasce al terzo anno delle superiore con una bravissima prof.ssa di Italiano e Storia; anche se non ho fatto un liceo e sono ragioniera-programmatrice (ci tengo a dirlo perché un secondo sogno nel cassetto era inventare un programma geniale!), ho avuto la fortuna di avere professori provenienti da percorsi umanistici veramente validi e appassionati.
18 – “Terminologia ricercata e coeva” e “Astremisia”. Dicci qualcosa al riguardo.
La parola coeva racchiude in sé il concept stesso del romanzo come ho spiegato nella seconda domanda. Astremisia è la fusione invece della parola astre (“stella” che ha un significato particolare per la protagonista e lo spiegherà di suo pugno in una delle sue lettere) con Artemisia, una delle mie pittrice preferite: Astre-misia è un gioco di parole che confonde ma “ci piace”!!!
a cura di Fabio Valerio e Achiropita gagliano