Riflessione
Alessandro Carrozza, poeta e scrittore, intellettuale del SIMPOSIO2021, attraverso immagini evocative e metafore potenti, esplora la complessità della condizione umana in un mondo segnato dalla distruzione e dall’indifferenza. La narrazione del nonno, testimone diretto delle atrocità della guerra, aggiunge un elemento di connessione intergenerazionale, sottolineando la persistenza del dolore e delle cicatrici anche nelle generazioni successive. La cifra finale, “quindici per cinque” , apparentemente piccola, è allegoria delle dimensioni della nostra colpa e condensa in modo efficace il senso di responsabilità e colpevolezza che l’umanità porta con sé. Ma c’è di più nel finale che esplicita il titolo e voglio lasciare al lettore la sua riflessione, tra le bollicine” e il rosso che scorre.
L.A.FILOSOFIA
Morte in lattina
Non esistono più ripari sicuri, vittime e carnefici,
davanti e dietro le armi, davanti e dietro il denaro.
“E siamo qua”, avrebbe detto mio nonno,
che della guerra conservava memorie d’infanzia,
vivi nella morte, sordi, ciechi, esausti.
Sopravviviamo, ultimo filo sfibrato di sanità mentale,
ignoriamo il caos in cui siamo immersi
e qualsiasi tentativo di redenzione
scolora in un oceano di trasparente indifferenza.
Quindici per cinque, le dimensioni della nostra colpa.
Ogni bollicina,
una bomba
ogni molecola di zucchero,
uno sparo
ogni sorso in compagnia di un amico,
un’anima che svanisce nell’oblio.
Il rosso vivo della lattina d’alluminio,
il rosso acceso della nostra vergogna,
il rosso morto del sangue d’innocenti.
Alessandro Carrozza