“Nati così, in mezzo a tutto questo, in un posto dove le masse trasformano i cretini in eroi di successo.” Charles Bukowski.
E oggi è un problema non da poco per i più giovani, oggi che a 10 anni già hanno profili social e seguono influenzer o YouTube che si rivelano non sempre, anzi quasi mai, figure appropriate. Usassero i social per informazioni culturali, per seguire profili didattici, educativi, scrittori, professionisti e certo anche per svagarsi assolutamente, ma qui la priorità è il non fare nulla per ore, stando incollati ad un cellulare che nemmeno dovrebbero avere, guardando personaggi che mitizzano e che vogliono imitare. Invece, stanno solo costruendo la dipendenza dal dispositivo e da internet, che invece che, essere sfruttato come una risorsa, diviene un problema, e quello che ne consegue è l’atrofizzazione della mente. Di questo ho già ampiamente parlato, ma è la base che porta poi al problema dei falsi miti, riflettiamoci: se i fanciulli non avessero la possibilità di passare così tante ore su internet, non avrebbero la possibilità di seguire assiduamente questi personaggi, per esempio.
Questi falsi “Eroi di successo”, come dice Bukowski, producono, a loro volta, nei nostri ragazzi false convinzioni e false aspettative, perché i ragazzi, gli adolescenti, a causa della loro vulnerabilità emozionale affettiva, tipica della loro età, sono in un momento della crescita in cui Il loro cervello è plasmabile. Lo sapete che la corteccia cerebrale smette di formarsi intorno ai 25 anni? Pensate quanto danno possiamo fare più piccoli!
Noi adulti abbiamo il dovere di plasmare queste menti utilizzando gli strumenti Giusti, come la cultura, come lo sport, come la filosofia la pedagogia, per costruire un adulto che abbia un sistema valoriale importante, che abbia quella che io chiamo l’intelligenza fluida, dal latino Inter-legere, ovvero saper scegliere e quindi oggi possiamo dire saper scegliere e risolvere. Ma non solo, strutturare giovani, e quindi poi adulti, che abbiano un pensiero proprio non influenzabile, ma capace di confrontarsi e, se necessario, cambiare anche idea, e saper riconoscere l’alternativa più valida tra due opinioni, tra due scelte importanti di vita, tra due situazioni.
Bisogna stimolare il pensiero, nel senso proprio latino del termine che deriva dalla parola appendere ovvero soppesare, e non lasciarlo influenzare dal successo a parente di qualche “influencer” di turno che faccia passare il messaggio della vita facile, del Soldo facile attraverso il successo di internet, lo stesso messaggio che può passare attraverso un iter facilitato di successo nella televisione, per esempio.
La loro mente in quella età delicata è talmente manipolabile che non possiamo permettere che questo accada, quindi facciamo attenzione a questo aspetto che è solo uno degli aspetti delicati che riguarda non solo l’adolescenza, Ma anche gli adulti, perché proprio oggi assistiamo alla facilità con cui le notizie false, per esempio, riescono ad influenzare l’agire e il pensare delle persone adulte, e questo significa solo che queste persone, a livello intellettivo (attenzione perché non parlo di intelligenza, non mi permetterei!) Non hanno avuto un iter in grado di costruire una stabilità intellettiva, emotiva ed intellettuale, Insomma non hanno costruito un saldo”pensiero critico”.
Mi ripeto spesso in questo, ne sono consapevole, ma credo che senza questa forma mentis saremo sempre in balia degli eventi e delle situazioni, e non solo!
Anna Lorenzini.