BUON PRIMO MAGGIO UOMO QUALUNQUE
UOMO QUALUNQUE:
UN GIORNO UOMO QUALUNQUE SI SVEGLIÒ.
SI PREPARÒ COME SEMPRE PER ANDARE IN UFFICIO, MA POI GLI VENNE IN MENTE CHE ERA IL PRIMO DI MAGGIO, GIORNO DI FESTA SUDATO E LOTTATO DA CAMICIE E BRACCIA ALTRUI.
DECISE DI USCIRE DALLA CITTÀ E ANDARE A PASSEGGIARE NEL VERDE, COSA A CUI NON RIUSCIVA MAI A DEDICARSI PER MANCANZA DI TEMPO, FORSE. E FECE ANCHE UN’ALTRA COSA DIVERSA DAL SOLITO: NON USÒ LA SUA AUTOVETTURA PER SPOSTARSI. UN PO’ DI MOTO, ASSENTE TOTALMENTE NEL SUO TRANTRAN QUOTIDUANO CON LA SCUSA SEMPRE DEL POCO TEMPO, GLI AVREBBE FATTO BENE. GIÀ DOPO POCHI KM SI RESE CONTO DELL’ENORME FATICA PER I SUOI MUSCOLI SEDENTARI, ABITUATI ALLA SEDIA E ALLA POSTURA DA IMPIEGATO.
FINALMENTE CAPÌ DI ESSERE VICINO ALL’ARRIVO, DATE LE VARIE CROMATIZZAZONI DI VERDE DEL BOSCO CHE COLPIRONO I SUOI OCCHI. FU UNA FOLGORAZIONE. CHE FATICA REGGERE TUTTO QUELLO SPLENDORE, TUTTA QUELLA FORZA VITALE, TUTTA LA MERAVIGLIA CHE ORA GLI SGORGAVA DA TUTTI I PORI! EPPURE ABITAVA A POCHI PASSI DAL PARCO PIÙ GROSSO DELLA CITTÀ, POSSIBILE CHE CI FOSSE TANTA BELLEZZA ANCHE LÌ? POSSIBILE NON ESSERSENE MAI ACCORTO?
MENTRE SI AVVIAVA VERSO IL SENTIERO PRINCIPALE DEL BOSCO, VIDE DI FRONTE A LUI IL QUADRETTO DI UNA FAMIGLIA SORRIDENTE, CHE CAMMINAVA IN SENSO CONTRARIO; LA BAMBINA, IN MEZZO AI DUE GENITORI, REGGEVA IN MANO UN BELLISSIMO FIORE. CERTO I FIORI NON SI RACCOLGONO, MA LA LEGGIADRIA DI SPIRITO SI ACCOMPAGNAVA PERFETTAMENTE A QUELLA ESTETICA DEL FIORE. E POI, UOMO QUESTO NON LO SAPEVA, LA BAMBINA AVEVA STRAPPATO QUELL’ANEMONE PER STRAPPARE UN SORRISO ALLA SUA AMICA AMMALATA CHE NON AVEVA POTUTO CONDIVIDERE CON LEI QUELLA BELLA GIORNATA.
UOMO QUALUNQUE SI SOFFERMÒ A PENSARE A UN FATTO CHE LO FECE VERGOGNARE UN POCHINO: QUANTE VOLTE SI ERA FERMATO AD OSSERVARE IL VISO SORRIDENTE DI UN BAMBINO? GUARDAVA SEMPRE O TROPPO IN BASSO, PERSO NEI SUOI PENSIERI CUPI, O TROPPO IN ALTO, SMARRITO NEI SUOI RiCORDI LONTANI, MAI ALL’ALTEZZA GIUSTA.
QUELLA SERA UOMO QUALUNQUE TORNÒ A CASA STANCHISSIMO, FISICAMENTE ED EMOTIVAMENTE, PIÙ DI QUANDO RIENTRAVA DALL’UFFICIO, MA PIENO DI VITA. NONOSTANTE LO STREMO IL SUO PENSIERO ERA ATTIVO E STRANAMENTE CONSCIO E PRESENTE, COSÌ COMPOSE QUEL NUMERO. IL SUO CARO AMICO IN DIFFICOLTÀ, CHE AVREBBE DOVUTO CHIAMARE GIÀ DA TEMPO MA CHE VENIVA CONTINUAMENTE POSTICIPATO NELLA TO DO LIST, FU PIENO DI GIOIA NEL RICEVERE QUELLA TELEFONATA, NEL SENTIRE UNA VOCE AMICA.
FINE DELLA STORIA DI UOMO QUALUNQUE
BUON PRIMO MAGGIO!
RICORDIAMOCI CHE IL VERO LAVORO È VIVERE.
-Elisabetta de Michele- @parol_i_a