Un sopruso psicologico è un sopruso grave, la violenza psicologica è un dato di fatto e va considerato anche nelle sue forme femminili, perché voler sopraffare una persona, volerla schiacciare e distruggere è un atto che non ha genere e rappresenta un reato umano, concedetemi il termine.
Ci sono uomini vittime di vessazioni e violenze psicologiche e morali, attuate da ex mogli o compagne, artiste della manipolazione soprattutto tramite prole. Eh si, sto parlando proprio di questo problema e non voglio sminuire la piaga sociale della violenza sulle donne o altro, non voglio sminuire nulla, anzi voglio proprio evidenziare questo altro problema che si affronta pochissimo. Ci sono associazioni dedicate, è vero, ma leggete mai un post sui social a riguardo? Leggete mai qualcuno che parla di questo? No, sarà forse per la paura di essere impopolare o di venire frainteso o etichettato come “maschilista”, ad esempio? Non lo so, ma i fatti parlano e dovrebbero invece parlare diversamente, quanto meno a onor del vero!
La violenza è violenza e punto e non va considerata diversamente perché si parla di un uomo e non sono pochi gli uomini costretti a subire da una ex moglie/compagna perché ci sono dei figli, perché in nome di questi figli “saremo sempre legati a vita…” oppure “non puoi decidere di non parlarmi” oppure “ti chiamo quando voglio, ti cerco quando voglio” “io sono la madre dei tuoi figli e ho il diritto di…” e concludete come volete. E se fosse un uomo a pronunciare queste parole, e molte altre, non parleremmo subito di diritti violati, stalker, ossessione o altro? Solo a leggerle queste frasi ci si sente soffocati nell’anima, e sono le più leggere. Ma si parla anche di ricatti economici, qualora ci sia, sulle spalle dello sventurato di turno, un qualsiasi “acquisto” di lei che, quando si trova di fronte alla giusta richiesta legale di saldare il suo debito, tira in ballo il vittimismo più sfrenato, accusando l’altro di essere il cattivo, di non meritare tale trattamento, e così via.
Insomma, queste donne feriscono anche l’universo femminile nella sua totalità, dall’essere donna all’essere madre, con il loro atteggiamento manipolatore e le bugie, tutto mascherato dal vittimismo manifesto.
La violenza si ripercuote anche a chi sta accanto a questi uomini, come accade per tutte le persone che stanno accanto alle vittime dei soprusi, familiari, nuove mogli o compagne, per cui non si parla di una persona sola a subire. Il diritto di essere… “Umano” non può e non deve essere violato!
Qui si parla di violazione dei diritti della persona, dei diritti umani. Il diritto è una cosa che ti spetta, il diritto umano ti spetta solo per il fatto di essere una persona. I diritti umani hanno le loro fondamenta nel rispetto dell’individuo che ed un essere che merita di essere trattato con dignità, e ne fanno parte per esempio il lavoro, il viaggiare,scegliere la religione e molti altri tra cui la libertà di scegliere il proprio partner. Ma direi, in primis, che è un diritto essere rispettato nei propri desideri, purché non ledano i diritti altrui, nella propria dignità di persona; è un diritto non essere maltrattato né schiacciato moralmente e psicologicamente, non essere ricattato, ricatto che spesso si accetta per il bene dei figli. È un diritto scegliere di non stare più con una persona, pur avendo dei figli insieme e di non volerla nella propria vita, di non volerla frequentare né sentire né altro, e in nome di questi figli, poter comunicare con tranquillità tutto ciò che riguarda loro, senza che sia una continua violazione della propria persona e della propria vita privata. Bisogna stabilire dei confini e rispettarli, in questo modo si può rimanere genitori insieme, perché essere una madre non significa avere potere sul padre, né ovviamente viceversa.
Abbiamo il diritto TUTTI QUANTI di vivere serenamente senza i nostri ex e di relazionarci a loro in modo tranquillo solo per i figli, senza subire ricatti o violenze anche verbali.
Il manipolatore,come tipo psicologico, molto spesso è anche un narcisista e tende a vedere l’altro in funzione dei propri bisogni invece che come una persona da rispettare. Se non si fa quello che dice, arrivano le accuse, le parole pesanti per poi affermare davanti agli altri di essere stata accusata e aggredita. Assurdo! Eppure, posso dirvi di aver presenziato personalmente a queste cose e ne sono felice, perché posso dare voce, con la mia testimonianza in prima persona, a colo che subiscono e non parlano. Ma nel modo giudiziario tutto questo si sa, sono molti gli avvocati che hanno clienti uomini da difendere così come sono molti gli avvocati che si appellano al femminismo per difendere clienti di questo tipo, in nome di tutte quelle donne che le violenze le subiscono davvero e questo è deplorevole. Certo, sono i loro avvocati, ma, sfruttare un argomento grave e serio come la violenza sulle donne per difendere chi la violenza la fa non merita un giudizio positivo, perché se si deve difendere per professione in tribunale, si può sempre scegliere di non adottare una linea difensiva psicologicamente devastante per l’altro.
L’argomento è talmente vasto da far paura, ho solamente nominato le persone vicine a chi subisce e abbiamo appena accennato alle conseguenze sui figli, non perché non siano importanti, ovviamente, ma solo perché non basterebbe un pezzo scritto e questo non vuole essere esaustivo in se stesso, ma viòle solo dare uno spunto di riflessione e coraggio per parlarne ogni volta che c’è ne sarà bisogno. Da questo pezzo possiamo aprire, insieme, argomenti e problemi diversi e importanti, sempre nel rispetto reciproco e con educazione.
Per affrontare l’argomento ci vuole un’interazione di più discipline e collaborazione tra diversi professionisti. Ho detto che la filosofia si occupa di tutto ciò che è umano ed è giusto quindi che si occupi anche di questo, e se lo scrittore filosofo ha una formazione e preparazione più ampia della sola filosofia, con studi di psicologia per esempio, pedagogia, può sicuramente avere una visione d’insieme più completa, come in questo caso. Non sono entrata volutamente nel dettaglio di alcuni campi, come quello psicologico, per lasciare il campo a professionisti specializzati, ma anche legale e pedagogico, non ci dimentichiamo dei bambini, ai quali dedico sempre, di tanto in tanto, qualche pezzo.
Questo scritto non vuole e non deve mettere in contrasto uomini e donne, non è una gara a chi subisce più violenze, i numeri li conosciamo. Come detto prima, questo scritto vuole solo portare ancora di più alla luce la violenza e le violazioni dei diritti individuali che anche gli uomini subiscono.
Anna Lorenzini.