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L.A.Storia / Simposio2021

Il Battaglione Sacro Tebano

- 18/03/2022 | 18/03/2022 - SIMPOSIO2021

Il Battaglione Sacro, in greco ἱερὸς λόχος, fu un corpo speciale militare della polis greca di Tebe, fondato dopo il 387 a.C. dal comandante tebano Gorgida.
Era composto da 150 coppie di opliti, soldati greci, esclusivamente maschi, omosessuali, legati da forte vincolo amoroso e consacrati al Dio Eros. Per approfondimenti cercate notizie sull’Omosessualità Militare nell’Antica Grecia.

Fu un battaglione estremamente forte, molto temuto da tutti gli eserciti, rientra difatti nel contesto storico della cosiddetta fase dell’Egemonia Tebana. Rimase imbattuto per più di 30 anni, distinguendosi soprattutto in due famose battaglie: quella di Tegira, 375 a.C., e in quella di Leuttra, 731 a.C.
Nella battaglia di Tegira il battaglione tebano, comandato da Pelopida, sconfisse un plotone spartano che lo attaccò quando era in ritirata dopo una precedente battaglia avvenuta ad Orcomeno, nonostante la netta inferiorità numerica il Battaglione Sacro riuscì ad avere la meglio mettendo in fuga gli spartani.
la battaglia di Leuttra vide il Battaglione Sacro annientare i corpi scelti dell’esercito spartano, uccidendo il loro stesso re: Cleombroto I
Fu annientato definitivamente dai macedoni di re Filippo II nella Battaglia di Cheronea, 338 a.C., dove Tebe combatté a fianco di Atene e di altre poleis minori. Nonostante tutto diede filo da torcere a Filippo II difendendosi fino allo stremo, difatti per vincerlo gli Argeadi, come si autoproclamavano i macedoni sostenendo di discendere dalla città di Argo, dovettero distruggerlo, uccidendo tutti i loro opliti. Importante per l’esito di questa battaglia fu il fatto che Filippo II era stato prigioniero di Tebe e in quel periodo, da abile generale quale era, apprese le tecniche belliche della polis nemica, militarmente fortissima, applicandole in seguito alla sua falange macedone. Tale fatto fu fondamentale per la vittoria macedone contro i tebani, oltre alla grande importanze che ebbero l’uso, per la prima volta, delle Sarisse nella fanteria argeade. Metto in evidenza un fatto nemmeno poi tanto trascurato: nella famosa battaglia vi era come generale in capo della fanteria un giovane, l’allora chiamato Alessandro III di Macedonia, il futuro Alessandro Magno, figlio del re.
Tale sconfitta costo a Tebe l’annessione coercitiva alla Lega di Corinto, una lega panellenica fondata e controllata da Filippo II, che impediva alle poleis greche di farsi guerra tra di loro.

Ma dopo questo doveroso cenno storico alle battaglia importanti veniamo a quello che ci interessa in questo articolo, ovvero esaminare, sempre in sintesi, il fenomeno del Battaglione Sacro da un punto di vista della società greca antica e la sua veridicità storica.

Plutarco e Polieno, sostengono concordi che esso fosse stato istituto dopo la caduta del governo filo-spartano, che governò Tebe dal 382 al 379 a.C., concordano anche sul fatto che il suo fondatore fosse Gorgida, in questo caso a differenza di Ateneo, che la ascrive a Epaminonda.
Il termine Sacro, in greco ἱερός, deriva molto probabilmente dalla visione platonica dell’amore, appunto sacro in quanto ispirato agli Dei, questo almeno sosteneva Plutarco. In alternativa veniva chiamato Il Battaglione della Città, poiché il loro quartier generale era situato nella Cadmea, la rocca di Tebe che veniva comunemente definita “città”.
Dobbiamo chiederci però cosa avesse portato alla creazione di un battaglione fatto di coppie di opliti. Il fatto che fossero omosessuali quello non ci interessa, è solo un fatto culturale, a quel tempo le donne non combattevano, fatto salvo forse rarissime eccezioni, quindi una coppia di amanti opliti doveva forzatamente essere di sesso maschile.
La novità sta nel fatto che i tebani, affiancando due amanti in battaglia, credevano si creassero due fattori positivi: si sarebbero difesi l’un l’altro fino alla morte, l’amore che li univa era quello Ideale di Platone, consacrato al Dio Eros; inoltre c’era il fattore d’orgoglio e preoccupazione, ovvero farsi carico di difendere l’amato e l’eventuale vergogna provata nell’essere la causa della sua morte in battaglia. Come vedete nella Storia, come in tutte le scienze, nulla viene per caso caso.

Molto poetica questa visone di esercito, addirittura passionale, seppur chiaramente dettata da una logica militare strategica ben precisa. Purtroppo però, come cita in maniera esasperata il Prof. Alessandro Barbero, sappiamo meno di quanto crediamo della Storia, soprattutto di quella antica, anche a me piace citarlo sempre per ricordare questo dato che non deve assolutamente essere trascurato.
Perché dico ciò? Per il fatto che gli storici moderni hanno visioni diverse sulla reale esistenza o meno di questo battaglione, andiamo ad approfondire.

il Filologo David D. Leitao della San Francisco State University, mette in evidenza come Diodoro Siculo, pur citando spesso un Battaglione Sacro di Tebe, non afferma mai che fosse formato da una coppia di amanti; inoltre Leitao mette l’accento su come Plutarco, che è la fonte antica più completa ed esaustiva al riguardo, nel descrivere il Battaglione Sacro, utilizza una terminologia ambigua e incerta, usando perifrasi quali “come dicono” e via dicendo. Lo storico di Cheronea poi, a differenza di come fa solitamente, non cita mai Fonti Primarie dalle quali avrebbe ricevuto notizie, questo porta a credere il Filologo della San Francisco University, che Plutarco si basasse soprattutto su dicerie, su cose per sentito dire, arrivando alla conclusione che lo storico dell’antica Grecia, in questo caso, non avrebbe utilizzato delle fonti storiografiche, ma si sarebbe basato invece sui lavori di Platone, che esaltano l’eros come massima espressione del ricongiungimento con la sfera divina. Leitao evidenzia come il silenzio di Senofonte sul ruolo avuto da Pelopida e dal Battaglione Sacro nel periodo dell’egemonia tebana indichi che il loro ruolo potrebbe essere stato marginale o addirittura nullo nelle battaglie di Tegira e di Leuttra, e che sia invece stato volutamente esagerato da altri autori successivi, Plutarco in primis.

Lo storico William Armstrong Percy III della University of Massachusetts di Boston però contesta Leitao, sostenendo che molti studiosi importanti, come John Kinloch Anderson e George Cawkwell, entrambi storici, abbiano accettato senza riserve la veridicità del Battaglione Sacro e della Vita di Pelopida di Plutarco, sottolineando invece la superficialità di Senofonte nel trattare la storia tebana.

Ho citato quelle che per me sono le teorie, pro e contro, più affidabili e illustri, se vi interessa approfondire troverete anche altre versioni di vari storici moderni.

Come vedete la Storia è bella perché ci da sempre spunti di riflessione, se da un lato è vero che alcune fonti sono certe e pressoché inconfutabili, c’è da dire però che, soprattutto per la Storia Antica, molto spesso non abbiamo fonti del tutto certe, per questo si possono aprire, come in questo caso, dibattiti e discussioni. La verità al momento non si può attribuire a nessuno dei due schieramenti, né a quelli che sostengono la veridicità in toto del Battagliane Sacro; né a coloro che la confutano parzialmente o del tutto. Se in futuro l’Archeologia e la Speleologia ci regaleranno nuovi reperti storici affidabili che siano inconfutabili, allora potremmo dire se questa storia sia solo una bella “fiaba” scritta sotto l’immenso influsso filosofico di Platone, oppure se veramente in una realtà così strettamente militare, l’amore, seppur per fini strategici, abbia giocato un ruolo concretamente fondamentale.

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