Caro Francesco, innanzitutto grazie per il tempo concesso.
Benvenuto alle domande “scomode”, spero comprenderai il motivo per il quale le chiamo così.
Mi piacerebbe, anche per questo, conoscere qualcosa in più del tuo pensiero e del tuo linguaggio ma anche del te non scrittore, il Francesco quotidiano.
Sia chiaro, puoi rispondere alle domande che vuoi. Considera che puoi anche mentire spudoratamente 😀
1 – “Il Coglione – Quello che non ha capito niente” è la tua prima pubblicazione. Vuoi parlarcene un po’?
Ciao Fabio e un saluto a chi leggerà questa intervista. Il Coglione è la mia opera prima, pubblicata con la Porto Seguro Editore il 2 Aprile e parla di un ragazzo stufo del mondo che lo circonda e allora parla di ciò che secondo lui non va.
2 – Ho notato che ti fai intervistare frequentemente. Hai un metodo per trovare tanti canali? Pensi sia utile essere presenti in video?
Le mi armi principali sono Google e la mia mail. Diciamo che il grosso del lavoro lo fa la testa perché deve intuire a quali canali è preferibile inviare oltre a tanta pazienza.
3 – Da dove nasce l’esigenza di scrivere?
L’ultima delusione avuta in una frequentazione: una ragazza alla quale piacevo perché ero il suo tipo, la scopro poi frequentare un mio esatto opposto e ci va anche oltre. Una cosa che mi ha fatto perdere il sonno una notte e da lì è nato il libro.
4 – Ci racconti qualcosa della tua rubrica #fateviavanti ? Cosa ti spinge a intervistare autori emergenti?
Ti ringrazio per aver citato la rubrica che, ricordiamo, ha avuto anche te come ospite con il tuo romanzo western “Un giorno lento” (Ciao Dena, Alfonso sei bono). Ho voluto lanciare questa rubrica perché credo che agli autori non venga dato lo giusto spazio per emergere e al contempo non viene fatto in maniera particolare. Io credo che in una live un autore fa vedere di che pasta è fatto perché, al netto del luogo fisico, è a tutti gli effetti una presentazione. Non è un post o un reel che puoi eliminare e riprovare, in diretta quel che è fatto è fatto.
5 – Stai già lavorando a qualche altro scritto? Hai in mente un nuovo progetto?
Io credo che pensare è davvero l’unica cosa che non smetto di fare. Ho ben 5 progetti editoriali che reputo interessanti (tra questi il sequel) ma mi sto prendendo tempo un po’ per godermi la mia opera prima e un po’ perché non c’è fretta.
6 – Parlami della tua passione più grande.Non importa sapere di cosa si tratti (magari non lo vuoi dire e non è la scrittura), mi interessa sapere cosa ne ricavi. Cosa provi quando la pratichi e quando non ti è possibile farlo?
Io vivo a Maierà (CS, Calabria) e dunque in campagna. Da due anni a questa parte mi sono innamorato dell’agricoltura perché col suo silenzio mi rilassa e insegna. Dalla cura dell’orto ho imparato che ciò che dai ti viene restituito e molte altre cose che se sto qui a dirle non finiamo più.
7 – Cosa ti fa paura?
Finire su una sedia a rotelle è la cosa che mi fa più paura in assoluto. Dipendere dagli altri non mi è mai piaciuto e non è per diffidenza o cosa ma perché sono molto individualista e poi il mio dipendere mette l’altro in una condizione di libertà a sprazzi. Una cosa che non accetterei mai.
8 – Libero arbitrio o destino?
Non sono mai per una posizione netta. In medio stat virtus: scelte e destino si incrociano inevitabilmente, mai paralleli o addirittura in due strade diverse.
9 – Che lavoro fai?
Gestisco un B&B sempre dove vivo intitolato a mio nonno Pino oltre alla vita nei campi. Sono molto legato al concetto di radici e slow life
10 – Cosa farai da grande?
Lo saprò quando sarò grande, troppo difficile prevedere il futuro in questi tempi tra pandemie e guerre. Sicuramente, spero di eccellere in qualcosa.
11 – Consigli per chi volesse iniziare a scrivere?
Esercizio e lettura penso siano la base per capire chi sono i nostri maestri di scrittura e di pensiero. Leggere in special modo aiuta a capire come ci si vuole esprimere. Nel mio caso, Bukowski è stata un’illuminazione.
12 – Chi è Francesco?
Per la risposta, leggere il titolo del libro
13 – Sei anche un lettore? Qual è il libro che avresti voluto scrivere tu? Che genere ti piace?
Io sono prima di tutto un lettore, dopo uno scrittore. Io avrei tanto voluto scrivere i libri di George Orwell, mio maestro di pensiero. 1984 e La fattoria degli animali ce li ho ancora scolpiti nella memoria.
14 – Cosa non ti piace della tua vita o di questo mondo?
La convenzionalità nei rapporti umani.
15 – Ti senti più un autore o un paziente in terapia, a causa di queste domande?
Penso che finite le domande mi fumerò una sigaretta per scaricare la tensione da intervista.
16 – Immaginati arrivato al successo grazie a una pubblicazione. Di cosa vorresti trattasse questa tua opera?
Sarebbe un sogno che questa opera, che è la prima, arrivasse al successo. Le potenzialità ci sono a detta di molti nostri colleghi, speriamo.
17 – Scrivi di notte o di giorno?
Solitamente scrivo la notte, di cose che mi fanno perdere il sonno. Nel libro trovate tutte cose che, a pensarci, non riesci a fartene capace e a furia di ragionarci si fanno le 2 o le 3 di notte. Ogni tanto capita che non succede niente e allora scrivo anche di giorno.
18 – Scrivi una frase che ti rappresenta.
La gente è il più grande spettacolo del mondo. E non si paga il biglietto.Charles Bukowski
Grazie per la disponibilità e per fiducia.
Ti auguro 100000 follower reali, nei prossimi giorni.
a cura di Fabio Valerio e Achiropita Gagliano