1 – Secondo classificato nella categoria racconti del concorsone II di Simposio2021, un bel traguardo! Vuoi dirci qualcosa riguardo l’opera? Quando l’hai scritta, cosa significa ecc.
L’opera l’ho scritta ad inizio novembre ed è dedicata a mia figlia sedicenne, un’età in cui si sente il bisogno di ricercare una persona cara, da amare e da cui sentirsi amata diversamente da come lo si fa con i genitori. Indipendentemente da tutto ciò che sta succedendo ultimamente e di cui si parla quotidianamente, mi riferisco al femminicidio, io e mia moglie da sempre cerchiamo di farle vedere le cose da un punto diverso dal suo, lasciandola libera nelle sue scelte ma mai abbandonandola a queste ultime. Il racconto vuole proprio mettere in evidenza ciò che può accadere se ci si butta a capofitto in una storia, tralasciando tutto il resto. Mai abbandonare gli amici, mai abbandonare la famiglia, mai abbandonare nulla, vivere appieno i sentimenti con un piede nel vuoto ma con un altro sempre saldo al suolo. Per usare il mare come paragone invece, mai abbandonare un eventuale salvagente, nella vita “nun s’ po’ mai sapè”.
2 – Scrivi altro, oltre ai racconti?
Oltre ai racconti scrivo poesie in rima, amo chiamarle rap poesie, che rappo su basi libere prese dal web, ho scritto e scrivo libri (anche se sto pensando di dedicarmi solo ai racconti). Tutto nacque con il cominciare a scrivere canzoni che musicavo con melodie inventate a caso, da allora non mi sono fermato più.
3 – Ho visto che disegni e dipingi, cosa significa per te?
Ho sempre amato il disegno ma da quando la mia maestra di yoga mi disse che “ognuno deve esprimere l’arte che ha dentro” mi sono dato anima e corpo ai dipinti e ai disegni avendo anche dei risultati inaspettati. Penso alle mostre fatte, Venezia, Milano, Torino addirittura ad un evento artistico nel Principato di Monaco. Il disegno a matita è una riscoperta eccezionale che continuo a studiare per migliorarmi, i dipinti sono una esternazione del mio stato d’animo e da quest’anno ho deciso di non dipingere più ritratti. Solo astrattismo, collage e tutto ciò che può svuotarmi per poi farmi sentire meglio. Se guardi la mia ultima opera “Sofferenza d’artista” si capisce bene ciò che intendo.
4 – Chi è Gianluca?
Sono un geometra classe 79 della prov di Caserta che si è posto l’obiettivo di vivere d’arte dai 50 anni in poi. Tutto ciò che sto facendo in questi anni e che farò, è una sorta di preparazione al futuro. I sogni vanno realizzati ed io amo creare le occasioni per realizzarli, almeno ci tento. Non credo che stare a casa seduto a fare nulla possa farmi diventare un grande artista. Il mio sogno è lasciare un segno, ho cominciato ad incidere poi vedremo come andrà.
5 – Sei aperto a collaborazioni? Ad esempio a disegnare per altri, scrivere a quattro mani…
Le collaborazioni sono sempre un’ottima cosa, il mio problema è il tempo, quindi non riesco a fare ciò che mi piace fare quando voglio farlo. Ad esempio per le commissioni prendo sempre un mese di tempo, mai di meno. Se scrivessi con altri credo che mi odierebbero per quanto tempo li farei aspettare, ma mai dire mai.
6 – Parlami della tua passione più grande. Non importa sapere di cosa si tratti (magari non lo vuoi dire e non è la scrittura o la pittura), mi interessa sapere cosa ne ricavi. Cosa provi quando la pratichi e quando non ti è possibile farlo?
La mia passione più grande è l’arte, tutta. Io disegno, dipingo, scrivo racconti, poesie, ho la bozza di una sit com che sto inviando in giro per la sua lettura da parte degli esperti del mestiere, rappo, ecco il mio sogno è questo e, come ho detto prima, lavoro per esaudirlo. Ogni volta che mi dedico a ciò che mi piace sento che un altro tassello è stato aggiunto e mi sento felice e soddisfatto, poi ho bisogno di qualche giorno di dolce far niente per ricaricarmi, sia per la scrittura che per i disegni/dipinti, poi all’improvviso comincia di nuovo a ribollire quella smania di prendere penne, matite, colori. Come ho scritto in una mia frase “tra inchiostro e polvere di matita, son sempre sporche le mie dita”.
Gran parte delle mie opere, scritte e non, nascono dal mio stato d’animo influenzato dalle mie muse (moglie e figlia) o da me stesso. Sono uno scorpione quindi molto propenso alla pucuntria e poco ad esternare ciò che provo, anche se negli ultimi anni sono cambiato parecchio, però è con le opere che mi esprimo meglio.
7 – Hai intenzione di pubblicare un libro, un giorno?
Nel 2019 ho pubblicato il mio primo libro fantasy a cui un giorno darò un seguito “Koul dalle ali d’aquila” , già il fatto che sia stato pubblicato da una casa editrice senza che io cacciassi un soldo mi ha dato una grande soddisfazione. Nel 2020 un racconto fantasy horror è stato pubblicato in una Antologia di racconti horror per Halloween, nel 2022/23 ho realizzato dei disegni per un libro di poesie. Da grande vorrei continuare a fare questo, ma sempre migliorandomi.
8 – Cosa ti fa paura?
La mia paura oggettiva è quella di morire prima che mia figlia diventi autonoma in tutti i sensi, lasciando sia lei che mia moglie. Se non muoio e lei diventa autonoma già sa che anche allora io ci sarò sempre, anche di nascosto, l’ho scritto anche in una poesia a lei dedicata. Se parliamo di paure interiori tocchiamo un nervo scoperto, ho scritto un racconto ed una poesia a riguardo. Potremmo dedicare un’intervista solo a questo ma non credo sia il caso. Dico solo una frase che ho scritto nella mia poesia “per le paure che non ho ancora affrontato, ho una lista che il coraggio ha già spuntato”. Paure si, ma ci vuol coraggio.
9 – Ti senti più un autore/pittore o un paziente in terapia, a causa di queste domande?
Mi sento ancora molto inesperto per definirmi un autore/pittore a tutto tondo , ma se proprio devo definirmi ecco artista va bene, racchiudendo scrittura, pittura, disegno, canto, musica, cinema , TV. Vorrei fare tutto.
10 – Hai mai pensato a una storia illustrata? O disegnare per dei romanzi fantasy?
Rispondo all’ultima domanda con un semplice no, non riuscirei a rispettare i tempi.