1- “Notti di versi insonni: Diario di veglia”. Di cosa sitratta, quando lo hai pubblicato e dove possiamo trovarlo?
Innanzitutto un saluto a te Fabio e grazie per questo spazio.
“Notti di versi insonni” è una silloge di novanta poesie composte nei mesi di giugno e luglio 2020.E’ il mio primo libro e non conoscendo il mondo dell’editoria ho preferito pubblicare in self, all’inizio giusto per il piacere divedere rilegata una mia opera. Poi la cosa ha preso tutta un’altra piega e la raccolta ha riscontrato un successo inatteso! Il volume, pubblicato un anno dopo, è reperibile in tutti gli store digitali(anche in formato e-book) oppure ordinandolo direttamente alla mia mail :lo invio a prezzo scontato e con dedica personalizzata.
2 – Da dove nasce l’idea discrivere un libro?
Con il lockdown del 2020 è iniziatauna forte insonnia che si è protratta per oltre nove mesi. Lalucidità notturna mi ha messa in contatto con una parte piùprofonda di me e ho iniziato a ricevere versi epifanici che sirivelavano con tale insistenza da non poter essere che trascritti. Lepoesie scaturite da questa esperienza, raccolte notte per notte comein un diario, sono quindi frutto di un’impellenza creativa.
3 – Stai lavorando ad altro, almomento?
Faccio parte di un collettivo discrittori (La Penna d’Oca) assieme ad altri cinque colleghi e stiamoultimando la nostra prima raccolta di racconti e poesie. Siamo allebattute finali e sembra che stia venendo proprio un bel lavoro! Daltitolo “Nella mente del Serial Wrtiter”, è un’analisisfaccettata del tema “Mistero”.
4 – Chi è Giusy?
Un essere vivente tra i miliardi dellaTerra.
5 – Che lavoro fai?
Collaboro con mio marito orafo e ho ilprivilegio di muovermi nel Bello. Poi per hobby mi dedicoall’organizzazione di eventi, per lo più musicali. Adoro mettere incontatto persone dal sentire comune e creare bellezza e armonia. Sonouna persona curiosa e propongo spesso eventi originali e insoliti.
6 – Parlami della tua passionepiù grande. Non importa sapere di cosa si tratti (magari non lo vuoidire e non è la scrittura), mi interessa sapere cosa ne ricavi. Cosaprovi quando la pratichi e quando non ti è possibile farlo?
Ho tante passioni nella vita, alcunesviluppate in momenti diversi, altre non ancora esplorate. La musicaè la più antica e ho dedicato molto tempo a quest’arte ma, persvariati motivi, si è rivelata un rapporto di amore non corrisposto;quando ho smesso di suonare non potevo abbandonare del tuttol’ambiente, per quello ora mi dedico a promuovere musicistitalentuosi.
La Natura è un’altra mia passione, inparticolare la montagna. Dalla pianura friulana sono andata adabitare nei monti trentini e appena posso esco per lunghe escursioni,arrampico oppure seguo vie ferrate.
Ognuna di queste passioni ha il poteredi assorbire totalmente la mia attenzione svuotando la mente daiproblemi del quotidiano. Mi lascia attingere a un serbatoio profondodi emozioni dal quale ne esco sempre rigenerata e soprattutto felice.
7 – Cosa farai da grande?
Beh, più grande di così posso soloandare all’ospizio ormai, ahahaha.
A parte gli scherzi, diciamo che mimantengo curiosa, aperta alle collaborazioni e ancora desiderosa diimparare dalla vita. Con queste premesse c’è ancora molto da fare ecrescere! L’arte e la creatività mi affascinano in ogni lorosfaccettatura e non posso che continuare a suonare, cantare, scriveree molto altro ancora.
8 – Cosa ti fa paura?
La follia delle persone, l’avidità cheporta a tutti gli squilibri nel mondo, il perbenismo fine a sestesso, le maschere che tanti indossano. Ognuna di queste cose portal’infelicità nel mondo e in questo senso mi rattristano. Il timore èche prendano il sopravvento e che le virtù della semplicità,dell’empatia o della collaborazione vengano alla fine sopraffatte.
9 – Libero arbitrio o destino?
Entrambi; secondo me coesistono. C’èuna specie di traccia che ci portiamo dietro dalla nascita e cheimposta il nostro cammino, ma la decisione di come agire e reagireagli eventi della vita è tutta nelle nostre mani.
10 – Hai pubblicato tramite selfpublishing. Vuoi condividere l’esperienza?
Sì, come avevo accennato ho scelto unavia veloce per la pubblicazione: non avrei saputo a chi rivolgermiall’epoca e l’esperienza positiva di un mio amico con il self mi hadato l’input per tentare questa strada. Ho usato la piattaformaStreetLib con la quale mi sono trovata molto bene dal punto di vistadell’assistenza: ho dovuto imparare a usare il programma diimpaginazione e a muovermi nel loro sito; sono comunque tutti serviziche offre la piattaforma stessa, per chi non sapesse come fare. Lapromozione poi è il mio forte e me la sono cavata da sola.
11 – Come mai usi lo pseudonimoJosyel?
Ho tanti progetti nella vita e mi piacediversificare la mia firma. Josyel riassume il mio nome, cognome esoprannome ma si ispira soprattutto alla figura di Jophiel, l’Angeloche custodisce l’Albero della Vita e che porta l’ispirazioneartistica e il senso della Bellezza. Penso che non ci sia nome piùevocativo di questo 🙂
12 – Scrivi di notte o digiorno?
Il titolo della mia silloge giàtradisce la risposta. Molti scrittori trovano l’ispirazione nellaquiete delle ore notturne e anch’io, che sono dedita a mille attivitàdurante il giorno, mi lascio ispirare dal silenzio della notte. Maquesta non viene a comando e quando si presenta, qualsiasi ora sia,prendo la penna in mano e trascrivo.
13 – Immaginati arrivata alsuccesso grazie a una pubblicazione. Di cosa vorresti trattassequesta tua opera?
Di spiritualità, così darei allettore non soltanto un momento di svago ma anche uno strumento percrescere. Un romanzo di formazione potrebbe essere la formula ideale.
14 – Ti senti più un’autrice ouna paziente in terapia, a causa di queste domande?
Ahahaha, mi sento una privilegiata nelpoter esporre il mio pensiero grazie a un’intervista a tutto tondocome questa.
15 – Qual è la tua poesiapreferita?
“Ode ai fiori gialli” di PabloNeruda mi ha sempre affascinata perché ci ricorda chi siamo e chefine faremo. Utile per assaporare al meglio ogni istante della vita eper non sprecarsi in futilità: “Polvere siamo, saremo. / Néaria, né fuoco, né acque. / Ma terra, / solo terra / saremo, / eforse / alcuni fiori gialli”.
Sabrina Corradini, una collega delcollettivo La Penna d’Oca, cura alcune interessantissime rubrichenella nostra pagina Facebook di cui una, dal titolo “Il velo nero”,vuole dar luce alle poetesse del passato erroneamente relegatenell’oblio. Mi sono innamorata di una scrittrice che non conoscevo:Mariangela Gualtieri, della quale riporto i miei versi preferiti:“Giuro che io salverò la delicatezza mia / la delicatezza delpoco e del niente / del poco poco, / salverò il poco e il niente, ilcolore sfumato, / l’ombra piccola / l’impercettibile che vienealla luce / il seme dentro il seme, / il niente dentro quel seme. /Perché da quel niente nasce ogni frutto. / Da quel niente tuttoviene”. Mi piace la profondità e l’umiltà del lorosignificativo oltre che la musicalità con la quale sono espressi.
16 – Ho visto che ti piacefotografare la natura, da dove nasce questa passione?
L’artedella fotografia fa parte di quelle passioni che non ho mai coltivatofino in fondo ma che sono sicura avrò modo di approfondire prima opoi. La passione per la natura nasce invece già da bambina,quando adoravo passare le ferie in campagna dai nonni. Alla primavacanza in montagna ho scoperto però il mio grande amore e da lì inpoi ho sempre puntato al Nord (da casa mia in Friuli l’arco alpino sisviluppa in quella direzione). Mi sono scoperta donna di montagna puressendo nata al mare e vissuta in pianura, tanto da trasferirmidefinitivamente in Trentino. Anche nel nulla di certe montagneHimalayane mi sono sentita assolutamente a casa, accolta come nonmai. Ti lascio alcuni versi d’amore per questa bellissima espressionedella natura:
FEDE INNANZI ALL’ALTARE
In ginocchio davanti a te mi prostro
Sublime Montagna.
Ogni mio passo vacilla al tuo cospetto
e la gamba cede a cotanta,
regale bellezza.
Senza fiato mi trovo
– non per la fatica, che tu rendileggera-
ma per emozione sospesa.
Maestosa ti stagli sullo sconfinatocielo
e sull’animo mio – profilo inciso acammeo
sulla carne del cuore.
Starei qui all’infinito
crocefissa al tuo cospetto
occhi e braccia spalancate
ad eterna adorazione,
fino a che di sasso e mie ossa
non resti che sabbia.
Montagna, ovunque tu sia
è lo Spirito mio
che con te dimora.
17 – Ci parli un po’ del tuo lato spirituale?
Da sempre mi sento qualcosa di inscatolato in questo corpo e credo che ci sia molto di più oltre ciò che sperimentiamo nella vita. Ricordo un disegno fatto alle elementari dove rappresentavo il mio volto come un’enorme maschera, vista di lato, e dietro una scala a pioli sulla quale si inerpicava una piccola figura fino a guardare il mondo esterno dall’incavo degli occhi.
Questa predisposizione ha fatto sì che approfondissi varie culture antiche e comparassi le varie religioni fino a comprendere che ognuna di loro è semplicemente il tentativo dell’Uomo di spiegare il mistero della vita e della morte. Scoprire quali sono i tratti in comune è come appropriarsi di una verità più universale. Da qui il mio percorso che mi ha portato a studiare all’università Lingue Orientali prima (sono indologa) e ad appassionarmi di fisica quantistica poi. Non sono una studiosa ma seguo tutte le scoperte che alla fine non fanno altro che confermare scientificamente le intuizioni degli antichi saggi. A quel punto non ci sono più scuse per non “credere”.
a cura di Fabio Valerio e Achiropita Gagliano