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Educazione in rete / PEDAGOGIA / Simposio2021

BELGIROTONDO, lo Sport e la scoperta di se stessi.

- 29/12/2021 | 19/09/2022 - Chiara Brasacchio

BELGIROTONDO, il vero campione!

Un bel giorno, un piccolo girino imparò a conoscere il vero mondo dello stagno
grazie a Mamma Girella e Papà Girò, insieme ai suoi tanti fratellini e sorelline.
Quando cominciò a nuotare Belgirotondo, così veniva soprannominato da tutti,
non era così bravo come gli altri. Anzi era goffo, troppo lento, troppo insicuro. Gli
altri erano velocissimi e molto furbi.
Spesso Belgirotondo rotolava su se stesso con delle giravolte, ma senza muoversi
di un passo. Non aveva ancora imparato a nuotare nello stagno e nessuno mai si
era fermato con pazienza ad insegnargli come si facesse.
Non si muoveva diritto, ma a destra e a sinistra, a zig zag, oppure moltissime volte
faceva solo capitomboli girando su se stesso. Per questo i suoi fratelli maggiori e le
sue sorelline lo prendevano in giro: “Ma non sei nemmeno capace a fare l’unica
cosa che fanno i ranocchi?”… Si, intendevano proprio quello che pensate:
SALTARE!


Però di una sola cosa erano invidiosi loro, che tanto lo criticavano: Belgirotondo
era bello, anzi bellissimo! Era un dono naturale. Gli occhi, la testa, le zampe lunghe
e muscolose, mai un capello fuori posto … eppure non si vantava mai, non si
guardava allo specchio cercando di essere sempre più bello. Per questo veniva
chiamato Belgirotondo, anche se a seguito del suo nome c’era un’eco di risolini e
commentini sottovoce che lo facevano diventare da verde a rosso paonazzo in
viso.
Belgirotondo soffriva in silenzio senza mai aver emesso il suno tipico delle rane e
per consolarsi dietro un angolino folto di canne e foglie stagnanti ascoltava la
musica. Si, quello era il suono che lo faceva stare bene. Mica l’assordante e
fastidioso suono delle cicale o il ronzio delle libellule. Belgirotondo seguiva il suono
ad occhi chiusi: non sognava di essere un ballerino, quello era solo un hobby, un
passatempo. Lui voleva solo eccellere nello sport, anzi più precisamente nel salto
in alto.


Però, Belgirotondo continuava a girare su stesso, era ancora un piccolo girino e
sperava che da grande diventasse un famoso olimpionico. Sognava grandi trofei e
tante medaglie brillanti da appendere in camera sua … ma lui girava e basta.
Passavano gli anni e piano piano i suoi movimenti cambiarono. Faceva piccoli
saltelli, ma tutti troppo storti, quasi avesse preso un sasso in testa, o avesse
ballato per ore il walzer… Si ritrovava a barcollare fino a che cadeva giù e il mondo
sembrava girasse tutto intorno a lui. Naturalmente, non immaginate le grosse
risate dei suoi amici e degli animali dello stagno! Tutti pronti a dire qualche
battutina offensiva a Belgirotondo.
Guardava gli altri animali saltellanti e li osservava con attenzione per ore in tv: le
lepri felici nel bosco, le api che volavano da un fiore all’altro con tanta grazia, gli
scoiattoli tra gli alberi … quelli li ammirava con stupore, li chiamava “fulmini
saettanti”. Persino i serpenti erano più veloci di lui, da un ramo all’altro.


Era arrivata l’estate. Ma quell’estate era speciale. Erano arrivate le Olimpiadi, anche
nel suo stagno!
Belgirotondo era preoccupato, non dormiva la notte indeciso se iscriversi oppure
no. Provarci o non provarci? E se poi faceva una figuraccia? Lui si allenava giorno e
notte, a volte saltava anche la colazione o la scuola per farsi i muscoli e il fiato
giusto. Faceva yoga pre-gara, guardava i suoi miti del salto in alto del passato. In
biblioteca sapeva a memoria i record di tutte le categorie.
Un giorno si guardò allo specchio per alcuni minuti. Il tempo si era fermato per un
po’ e aveva potuto guardarsi dentro con sincerità. Prese una decisione: si iscrisse
alla gara!


Tutti pronti gli animali sulla linea di partenza: la Lepre Velox, lo scoiattolo Fortis, il
canguro Saltino, il leopardo Macchiaescappa, la volpe Furbarella.
Belgirotondo aveva imparato a credere in se stesso, ma gli mancava quel
“qualcosa”, si girò come spesso faceva di scatto… E vide Lei: Raganella, la più bella
rana che mai si poté vedere della sua generazione … Lei si che sapeva saltare in alto
e coprire lunghe distanze. Sportiva, tenace ed elegante allo stesso tempo. Bella!
Proprio bella, Raganella!
D’improvviso da verde Belgirotondo divenne nuovamente rosso in viso
dall’imbarazzo. Questa volta però nessuno sfondo di ridolii o chiamazzi. Gli
tremarono le zampe, l’ansia gli fece chiudere lo stomaco e gli venne persino il
singhiozzo. Si nascose, ma ormai Raganella era entrata nel suo cuore.


Venne il turno del salto in alto di Belgirotondo: si concentrò, si preparò sulla linea di
partenza, fece un grande respiro e al fischio dell’arbitro Geco prese la rincorsa e
………splash!!!!!!
Saltò più in alto e più in lungo che poté fare… Solo che si girò come al solito senza
volerlo e cadde nell’acqua retrostante la pista!!!
Un buco nell’acqua , come si dice solitamente!
Tutti si misero a ridere, tranne Mamma Girella e Papà Girò, che lo consolarono
tornando a casa.
Ma anche Raganella lo notò. Era l’unico che la fece ridere in una maniera
straordinaria come mai nessuno aveva fatto. Lei rideva e lui era felice!
Belgirotondo era bello, ma in quel momento aveva deciso di non voler imitare
nessuno.
Era solo se stesso. Felice di sentire solo la musica e di ballare nel tempo libero, libero
e felice sempre con un ritmo diverso. Non vinse nessuna medaglia o trofeo, ma incontrò l’Amore della sua vita.
Raganella e Belgirotondo si sposarono: i loro girini erano tutti belli, ma ognuno era
unico, speciale, diverso.

Belgirotondo passò comunque alla storia come il ranocchio che saltava girando su
stesso.
Ed entrò lo stesso nell’Olimpo dello stagno, come i suoi mitici eroi.
Ma la sua storia non finisce qui. Perché la più grande avventura sarebbe stata fare il
padre con sua moglie Raganella e insegnare ai suoi figli tutto ciò che contava nella
vita, i suoi valori e i suoi sacrifici che erano serviti a qualcosa …Iniziava una nuova
generazione di Girini ballerini, felici di sentire in libertà la musica e di poter girare
come ranocchi felici di essere bravi nel loro talento!

Chiara Brasacchio

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ESATTAMENTE Lì DOVE DEVE

1 thought on “BELGIROTONDO, lo Sport e la scoperta di se stessi.”

  1. Fabio Valerio ha detto:
    29/12/2021 alle 3:39 pm

    Bello! Lo leggerò ai bambini stasera!

    Rispondi

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