Skip to content
Benvenuto
  • CHI SIAMO.
  • Contatti
  • Cookie Policy

L.A.Filosofia

SIMPOSIO2021

  • SIMPOSIO2021
    • Calendario dell’avvento… Del Simposio2021
    • Simposio2021
    • (all)Amo i libri!
    • Recensioni
    • Fautore D’Autore
    • Contest
  • FILOSOFIA
    • L.A.Filosofia a cura di A. Lorenzini
      • La lavagna filosofica
      • Caffè filosofico
      • Antropologia filosofica
  • LETTERATURA
    • Scrittura a cura di F.Valerio
      • Un giorno lento
      • Doltish dirt cheap
    • Racconti
    • Pensieri sparsi
    • Giovani scrittori
  • POESIA
    • Pensieri in versi di F. Valerio
    • L.A.Poesia raccolta di Anna Lorenzini
  • PEDAGOGIA
    • Educazione in rete a cura di C. Brasacchio
  • L.A.Storia
    • La lavagna storica
  • MUSICA
    • Musica
    • Le BioIndie
  • Scienze motorie e sport
  • CONSULENZA
    • Consulenza Filosofica
    • Consulenza pedagogica
Caffè filosofico / FILOSOFIA / Il dizionario filosofico.

Ironia e Filosofia, come sono legate?

- 10/12/2021 | 29/12/2021 - Anna Lorenzini

Dal greco εἰρωνεία (eirōneía) in linea generale si tratta di un atteggiamento, un modo di fare e consiste nel dare molta meno importanza del dovuto (o di quella che si ritiene dovuta) a se stessi o alla propria condizione o a cose o persone. In filosofia ritroviamo due fondamentali forme di ironia, vediamo quali sono.

L’ironia socratica, eh si, sempre lui, il Maestro, colui che ancora oggi dispensa insegnamenti, nonostante il passare dei secoli. L’ironia intesa da Socrate è proprio la sottovalutazione di se stesso nei confronti degli avversari con cui discute; la formula è quella di sminuire se stesso oppure elogiare gli altri, “voi che dite la verità, voi che siete bravi…” direbbe. Proclamandosi ignorante, finge di assumere la posizione degli avversari e poi, attraverso il metodo ironico-maieutico, arriva alla dimostrazione dell’assurdità della tesi sostenuta. Dunque, Socrate, attraverso la maieutica, ci dimostra di non ritenersi il detentore di un sapere definito, di una verità assoluta, ma si ritiene un ostetrico dell’anima, come sappiamo, capace di far partorire il sapere. E ci dimostra anche che il vero saggio è chi è sempre disposto al confronto e al dialogo, chi non ritiene che le proprie idee siano in assoluto la verità, che sia o nel giusto. Ma il modus operandi migliore è dell’individuo che attraverso il dialogo con l’altro è disposto a mettersi in dubbio e ad arrivare insieme all’altro ad una verità.

La seconda forma filosofica che riguarda L’ironia è l’ironia romantica che affonda le sue radici nell’attività creatrice del io assoluto. Per i romantici molto spesso il filosofo e il poeta sono la stessa persona e quando acquisti s’identifica con l’Io assoluto considera la realtà come un gioco dello stesso Io, cioè sottovalutare l’importanza della realtà tanto da non prenderla sul serio. In piena sintonia con la concezione platonica secondo cui “le cose umane non sono degne di per sé di grande preoccupazione, d’altra parte non è necessario occuparsi seriamente”, scrive nelle Leggi. Secondo Schlegel, l’iironia è la libertà assoluta di fronte a qualsiasi realtà o fatto, passare da una sfera all’altra non solo con l’intelletto ma anche con l’immaginazione e con tutta l’anima oppure oppure rinunciare liberamente a una parte del proprio essere… Per Solger, l’ironia va interpretata dal punto di vista della soggettività, che considera se stessa Suprema e quindi considera un nulla tutte le altre soggettività. Hegel, polemizza con questa tesi, ma in un certo senso ne fa la sua tesi, quando afferma che il soggetto è superiore alla cosa, portando ad esempio la legge, scrive “non la cosa è superiore, ma sono io superiore e sono il padrone, che al di sopra della legge e della cosa, scherza con esse come con il suo piacere e in questa coscienza ironica, nella quale lascio perire il Sommo, godo soltanto di me”, parole in cui si legge bene come Hegel intenda l’assoluta superiorità dell’Io rispetto a qualsiasi realtà. È proprio il soggetto che sa di essere in se stesso come l’assoluto e per questo non dà alcuna importanza a tutto il resto.

Questo concetto è rimasto uno degli aspetti fondamentali del Romanticismo tedesco. Kierkegaard concepisce l’ironia socratica come la superiorità del maestro rispetto al mondo, mentre concepisce l’ironia in generale come infinitizzazione dell’interiorità dell’io, ma non nel significato che Fichte attribuisce all’infinitá. L’infinita dell’Io qui è intesa soltanto come un infinità interiore, quindi nella coscienza, ma non è effettiva e creativa dell’Io assoluto dei romantici, perciò l’Ironia perde il significato Romantico e diviene il contrasto tra la Coscienza esaltata che l’Io ha di sé stesso e la modestia delle sue manifestazioni esterne (Abbagnano). L’ironia consente all’uomo di staccarsi dal mondo ed avviarsi verso lo stadio etico, gli fa prendere la vita con saggezza e con un senso di misura ed equilibrio che sono basi importanti contro l’intolleranza e Il fanatismo.

Il filosofo statunitense McKay Rorty definisce l’ironia come un atteggiamento intellettuale che conduce la persona a sostenere le proprie tesi, considerandole però contingenti, pur considerandole valide, dunque l’atteggiamento di un individuo capace di riconoscere le proprie convinzioni come particolari e transitorie, non assolute, e uguali a quelle degli altri. Niente di più attuale oggi! Dunque, in questo senso, che condiviso in pieno, l’ironia apre la strada alla solidarietà, ma aggiungo io, alla comprensione del pensiero dell’altro. L’ironia – maieutica, che, attraverso il dialogo con l’altro, consente di mettere in gioco le proprie idee, confutare quelle dell’altro e giungere insieme ad una nuova prospettiva.

Tutto questo riguarda il rapporto degli esseri umani tra di loro, ma esiste per l’essere umano in rapporto all’Universo? Esiste lo stesso tipo di rapporto ironico-maieutico tra l’uomo e il mondo che lo circonda? Tra l’uomo e la Natura? Io vedo una particolare forma di ironia costantemente presente nella vita degli individui che, a rischio delle critiche intellettuali, voglio chiamare cosmica. Il rapporto uomo-Natura è inevitabile, esiste da sempre, è il binomio esistenziale, esistono e coesistono nello stesso tempo e nello stesso spazio in un gioco tra equilibrio e squilibrio di forze che fa credere all’uomo di poter dominare la Signora, la quale, però, ogni volta gli dimostra il contrario.

Anna Lorenzini.

Navigazione articoli

Frugando tra le stelle.
Neuroni a specchio, educazione e digressioni.

1 thought on “Ironia e Filosofia, come sono legate?”

  1. Thomas ha detto:
    30/11/2022 alle 9:46 pm

    Apprezzo ció che dici sull’ironia. sostengo anche la maniera con cui hai saputo trascivere il pensiero filosofico nel tempo a riguardo. Se potessi esprimere, nella mia ignoranza, ció che penso dell’ironia ; beh la vedo come un modo per creare il proprio sè limpidamente; a cui va certamente assunto un limite morale oltre cui non è più ironia, anche a fini personali, ma realtà oggettiva dello sbagliare dell’individuo. interpretare erroneamente situazioni con ironia ove l’ironia non deve servire crea presupposti su cui il rapporto tra gli uomini viene alterato e quindi alterato, anche, il rapporto uomo-natura.

    Rispondi

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli recenti

  • Intervista a Marco Corsa
  • Recensione “Un giorno lento” di libri_e_che_passione88
  • Intervista a Maria Cantarutti
  • Intervista a Veronikque Luce
  • Er Verano
  • CHI SIAMO.
  • Contatti
  • Cookie Policy

powered by XBlog Plus WordPress Theme