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FILOSOFIA / Il dizionario filosofico.

“L’ESISTENZIALISMO E’ UN UMANISMO” J.P.Sartre 1946

- 09/05/2021 | 12/05/2021 - Anna Lorenzini

L’esistenzialismo è una corrente di pensiero disomogenea e che si è manifestata in vari aspetti della cultura dell’uomo: dalla filosofia alla letteratura, dalle arti al costume, ed esprime, nella sua accezione più comune, il valore intrinseco dell’esistenza umana individuale, ma anche collettiva, come punto principale di riflessione. Sartre è il rappresentante cardine dell’esistenzialismo del ‘900, che inizialmente assume caratteri pessimisti, espressi nel celebre romanzo “La nausea”, in cui l’uomo viene descritto in una condizione di orrori e di esistenza solitaria e angosciosa, perché in ogni istante della sua vita è solo ed è condannato scegliere individualmente. Qui si definisce anche una certa libertà di scelta e consapevolezza di tale libertà, che pone, come rovescio della medaglia, una visione ottimistica della vita proprio perché l’uomo viene concepito come libero intellettualmente e moralmente.

Ma torniamo a noi e alla nostra lettura di oggi: “L’esistenzialismo è un umanismo”(1946). In quest’ opera, che originariamente era una conferenza sul tema, Sartre presenta l’esistenzialismo rispondendo alle critiche che sono state mosse dai pensatori Cristiani, dai pensatori marxisti, in particolare dai comunisti, dunque è un’apologia del pensiero sostenuto ed è un’opera molto chiara che si rivolge a tutti. Qui, attenua il carattere negativo dell’esistenzialismo e lo definisce come la dottrina per cui l’esistenza precede l’essenza, nel senso che l’uomo, in primo luogo, esiste e quindi si trova nel mondo, e solo in secondo luogo si definisce per quello che è o che vuole essere. Quindi l’uomo è quello che si fa nel suo progetto fondamentale ed è totalmente responsabile del suo essere, ma è anche responsabile per tutti gli altri uomini in quanto “quando diciamo che l’uomo si sceglie, intendiamo che ciascuno di noi si sceglie, ma, con questo vogliamo anche dire che ciascuno di noi, scegliendo si, sceglie per tutti gli uomini(cit.). In questo modo, l’uomo ha il pieno possesso di quello che egli è e ne ha anche la piena e totale responsabilità, così come ha la totale responsabilità della sua esistenza. Non esiste un solo atto che l’uomo compie, per creare ciò che vuole essere, che riguardi solo sè stesso, perché crea un’immagine di sé stesso quale noi giudichiamo debba essere e dunque è responsabile per tutti gli uomini. La parola soggettivismo qui si riferisce sia alla scelta del soggetto per se stesso sia alla scelta per tutta l’umanità, proprio perché l’uomo, in quanto tale, non può oltrepassare la soggettività umana.

Dunque, la dottrina esposta da Sartre in questo scritto è una dottrina che lascia all’uomo la possibilità di scelta e per questo, secondo lui, è così tanto criticata; ma la cosa che hanno in comune le correnti varie dell’esistenzialismo, cristiana e atea, è che entrambe pongono al centro della speculazione la soggettività, ovvero ritengono che l’esistenza preceda l’essenza. Soprattutto nell’ esistenzialismo ateo, questo significa che non si può dare una definizione dell’uomo a prescindere da tutto, ma solo in seguito, quando si sarà fatto nel mondo, si potrà definirlo. L’uomo è ciò che egli stesso si fa, questo è il principio dell’esistenzialismo!

Innanzitutto, l’uomo è un progetto che vive sè stesso soggettivamente e niente esiste prima di questo progetto, ma esisterà solamente nel momento in cui verrà fatto, ovvero l’uomo sarà innanzitutto quello che avrà progettato di essere. E per questo, dunque, l’esistenza precede l’essenza, la quale non è definibile finché non mettiamo in atto il progetto di diventare ciò che diventiamo ed è proprio qui che l’uomo diviene responsabile di quello che è e, allo stesso modo, responsabile per tutti quanti gli altri uomini. Da questo piccolo e scorrevole scritto l’esistenzialismo risulta pessimista in teoria ed ottimista nella pratica: l’uomo può farsi da sé e quindi può farsi qualsiasi cosa, senza che vi sia essenza o valore che decidano al suo posto, che pregiudichino il suo cammino. L’uomo si sceglie scegliendo tutti gli uomini, è un atto sì individuale, ma che impegna tutta l’umanità, l’angoscia che ne deriva è consapevolezza di questo e, invece di condurre alla disperazione e all’inerzia, diviene sentimento di piena responsabilità. E’ un’angoscia che conosce chi ha delle responsabilità.

La modalità in cui sono affrontati in quest’opera i temi cari all’esistenzialismo è un confronto continuo con altre correnti di pensiero o altri autori e per questo offre un viaggio filosofico-esistenziale, tra chi ne è sostenitore e chi no, interessante che regala una panoramica dettagliata del momento.Sembra quasi di dialogare con ciascuno di loro!

Anna Lorenzini.

Bibliografia:

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  • “L’esistenzialismo è un umanismo” J.P.Sartre

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01 Maggio 2021
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