Rotolano barili di spettri
e lo spazio non basta
a contenere entrambe
le teste, ambedue le terga,
tutte le arterie e le sinapsi.
Si sa, quando il muro è spesso
non senti i rumori aldilà,
ma nessuno può accorrere
a salvarti se cadi.
Se picchi la testa
sugli spigoli e le vicissitudini.
Ed allora non resta
che fingerti morto,
come farebbe un opossum,
che forse la scampi
e magari ti molla per l’altro.
Magari ti lascia scomporre
in micro molecole
finché non torni ad essere aria,
finalmente libero di scegliere
o di lasciarti disciogliere
in una pozzanghera d’acqua.
di Fabio Valerio