Skip to content
Benvenuto
  • CHI SIAMO.
  • Contatti
  • Cookie Policy

L.A.Filosofia

SIMPOSIO2021

  • SIMPOSIO2021
    • Calendario dell’avvento… Del Simposio2021
    • Simposio2021
    • (all)Amo i libri!
    • Recensioni
    • Fautore D’Autore
    • Contest
  • FILOSOFIA
    • L.A.Filosofia a cura di A. Lorenzini
      • La lavagna filosofica
      • Caffè filosofico
      • Antropologia filosofica
  • LETTERATURA
    • Scrittura a cura di F.Valerio
      • Un giorno lento
      • Doltish dirt cheap
    • Racconti
    • Pensieri sparsi
    • Giovani scrittori
  • POESIA
    • Pensieri in versi di F. Valerio
    • L.A.Poesia raccolta di Anna Lorenzini
  • PEDAGOGIA
    • Educazione in rete a cura di C. Brasacchio
  • L.A.Storia
    • La lavagna storica
  • MUSICA
    • Musica
    • Le BioIndie
  • Scienze motorie e sport
  • CONSULENZA
    • Consulenza Filosofica
    • Consulenza pedagogica
Scrittura / Simposio2021

COS’E’ PER TE LA FELICITA’

- 06/01/2022 | 06/01/2022 - Fabio Valerio

Per me la felicità è la relazione che c’è tra impegno profuso, cose fatte, senso di realizzazione e riconoscimento del risultato ottenuto.
Lo credo valido in molti ambienti, ma rimane comunque una visione sostanzialmente personale.
Potrebbe essere valida a livello lavorativo, di hobby o in fatto di relazioni, quindi in amicizia ed in amore.

Se mancasse anche un solo fattore, potrei non riuscire a sentirmi felice.

Se fossi bravissimo nel fare qualcosa, quindi riuscissi a farla con poco impegno, non sono sicuro che sentirei di provare felicità, anche se la cosa fosse riconosciuta e mi sentissi realizzato.

Se non fossi così bravo, quindi se dovessi impegnarmi per fare una cosa, concentrandomi su quell’unica cosa, non credo che mi sentirei felice, se anche fosse riconosciuta e mi sentissi realizzato. Concentrarmi su un’unica cosa, non mi appagherebbe.

Se mi impegnassi molto, su diverse cose e queste venissero riconosciute ma non riuscissi ad avere la sensazione di realizzazione, lo stesso non è detto che mi sentirei felice.

Contrariamente a quest’ultimo esempio, sentendo realizzazione in ciò che ho fatto senza, però, che esso venga riconosciuto, non credo di potermi considerare “felice”

Credo che, il mio personalissimo impasto della felicità, debba per forza di cose contenere tutti e quattro gli ingredienti:
Impegno,
diversi ambiti,
sensazione di realizzazione,
riconoscimento.

Detto questo, sembrerebbe che il mio stato d’animo sia condizionato dal fattore esterno “riconoscimento”, cioè qualcuno che apprezzi il mio operato, che senza di esso non avrei la possibilità di sentirmi felice.

Provo a spiegarlo con esempi pratici:

AMICIZIA: Ti impegni molto a mantenere le amicizie, sei contento del tuo operato, nessuno dei tuoi amici riconosce questo “sforzo”. Saresti Felice?

AMORE: Ti impegni molto per far sentire il tuo partner speciale, magari dai senza aspettarti nulla in cambio, una specie di amore incondizionato, poi però la persona che hai di fronte non ricambia o addirittura si guarda intorno. Saresti Felice?

LAVORO: Ti impegni molto (che tu sia un lavoratore dipendente, autonomo o imprenditore), i risultati sono buoni quindi sei contento, nessuno che lavora con te o sotto/sopra di te lo riconosce. Saresti Felice?

HOBBY/SPORT: Ti impegni molto, per passione, perché ti piace, ottieni buoni risultati, nessuno lo riconosce. Saresti felice?

È quindi la felicità soggetta all’altrui opinione?

di Fabio Valerio

  • Instagram

Grazie a Chiara Brasacchio per lo spunto di riflessione

Navigazione articoli

CI SI PUO’ FIDARE CIECAMENTE DELLA SCIENZA?
LA RELIGIONE

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli recenti

  • Intervista a Marco Corsa
  • Recensione “Un giorno lento” di libri_e_che_passione88
  • Intervista a Maria Cantarutti
  • Intervista a Veronikque Luce
  • Er Verano
  • CHI SIAMO.
  • Contatti
  • Cookie Policy

powered by XBlog Plus WordPress Theme