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L.A.Storia / La lavagna storica

L’incoronazione di Carlo Magno

- 14/05/2021 | 18/01/2022 - Anna Lorenzini

Carlo, primogenito di Pipino il Breve e di Bertrada, alla fine del Settecento si trovava ormai a governare da solo gran parte dei territori dell’Europa occidentale, con un potere pari a quello dell’ imperatore romano Giustiniano, ma con l’appoggio del papato, del quale era anche il protettore. A partire ormai dal 798 l’espressione imperium christianum inizia a fare la sua comparsa nei documenti carolingi, proprio per identificare il dominio che, non era ovviamente quello del vecchio Impero Romano, ma che ne imitava l’estensione e la dignità, con il compito di difendere proprio la comunità di fedeli cristiani. Insomma, una visione religiosa del modo e dell’impero!

Quando, nel 799, a seguito di un attentato, Leone III si reca da Carlo per chiedere la protezione contro l’aristocrazia romana che lo ostacolava, Carlo si trovò ad essere “mediatore” di una situazione politica proprio come un vero imperatore romano-cristiano e, arrivando a Roma, quindi venne accolto con entusiasmo e con le stesse riverenze dovute agli imperatori. Nel giorno di Natale dell’anno 800 fu Incoronato da Papa Leone III, nella Basilica di San Pietro, Imperatore (di quello che fu battezzato dalla storia Sacro Romano Impero), governatore dell’Impero Romano e re dei Franchi e dei Longobardi. Il nuovo Impero era piuttosto Franco e Cristiano, con capitale ad Aquisgrana, anche se l’imperatore rimaneva il difensore della città di Roma e dei cristiano, fondato quindi sulla religione cristiana.

Nonostante il desiderio di questa incoronazione Imperiale fosse presente già da alcuni comportamenti di condotta del regno, che imitavano proprio la condotta dell’Impero romano, Carlo non ebbe alcun sospetto che il papà lo volesse incoronare imperatore, proprio quella notte.

Da un punto di vista culturale, il regno di Carlo Magno è stato caratterizzato da un fervore artistico e scientifico-filosofico molto importante, voluto proprio dal sovrano che, attratto dalla cultura, aveva la convinzione che fosse un importante strumento di governo. Proprio per questo, la Corte di Carlo Magno divenne il punto di incontro dei migliori intellettuali, possiamo dire così, del tempo, che si trovavano a disquisire sui temi più disparati, ma anche i temi preferiti dal re, come la Bibbia o i classici Latini, durante delle riunioni che in seguito furono definite schola Palatina.

Anna Lorenzini.

Fonti: Enciclopedia La Storia, vol.4, Mondadori; La grande storia del Medioevo, L.Gatto, Newton Compton Editori.

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