In senso generale possiamo dire che la morale può essere definita come quell’insieme di valori e di regole, su cui vengono elaborate norme di carattere generale che fanno da guida ai comportamenti umani, condivisa un gruppo sociale in una determinata epoca storica. L’etica, o filosofia morale, invece alla dottrina filosofica che ha per oggetto queste regole e questi valori ed è composta da un aspetto descrittivo della Condotta morale e dei valori a cui si ispira, ed ha un aspetto normativo che indica i valori e i criteri che dovrebbero essere seguiti.Nel pensiero pedagogico dell’età moderna spicca tra le varie figure e quella di Locke, che applica la sua concezione empiristica allo studio dell’educazione morale e intellettuale e all’individuazione di un curriculum formativo. Locke, proprio sulla base della sua filosofia e della sua politica, Imposta la sua didattica della morale sulla disciplina e sulla logica della ragione. Per lui la moralità non è innata, è conquistata dalla ragione, è basata sull’esperienza che si confronta con le opinioni pubbliche. Dunque, essendo frutto della ragione, È ovvio che la disciplina è necessaria per la formazione morale del giovane, e dunque un adeguato comportamento morale Sarà assunto dalla ragione dell’adulto formatore. Locke associa alla disciplina l’uso della logica della ragione, che dovrà essere utilizzata all’adulto come punto di riferimento etico per guidare e dove serve correggere i fanciulli, ma anche per ragionare con i fanciulli, spiegandogli ed eventualmente giustificandogli le loro correzioni, per sottolineare quanto la morale sia utile per il loro benessere e per evidenziare le ragioni che stanno alla base delle norme che si vogliono trasmettere. Il processo della conoscenza parte dall’esperienza diretta, che può essere interna o esterna al soggetto, e che poi continua attraverso astrazioni ed associazioni fino ad arrivare ad idee complesso principi generali. Il metodo è dal semplice al complesso, in modo graduale e facendo attenzione alle conferme empiriche, ma anche dal complesso al più semplice, se ci troviamo di fronte a questioni più difficili,che vanno scomposte nelle parti che le costituiscono.Per Locke, il compito dell’educazione intellettuale è fornire all’allievo l’uso critico della ragione, quello che io chiamo il pensiero critico, per gestire il proprio sapere, ovvero, secondo lui, riconoscere la complessità si una situazione, la capacità di mettere in discussione le proprie opinioni confrontandole con gli altri,la disponibilità alla ricerca e al sapere senza darlo per raggiunto o scontato.Beh, su questo sono completamente d’accordo con Locke e la mia filosofia si batte per questo, che comporta un’apertura mentale. L’ educazione non è solo trasmissione di nozioni ma sviluppo di libertà di pensiero, per Locke; per me, è costruzione di pensiero critico ed intelligenza fluida, attraverso la cultura e il sapere.
Anna Lorenzini – L.A.Filosofia in collaborazione con Chiara Brasacchio – Educazioneinrete.